Tradire è un po’ una primavera

venezia-1775

Quando ho aperto l’editor del blog stavo dibattendo tra le sinapsi (e contro le inoppugnabili ragioni del socio) l’argomento matrimonio e corna, anche se come sempre avevo in mente di scrivere di ciccia, amore e lentiggini. Certo il discorso tradimento non vale solo per il matrimonio, si allarga ai rapporti stabili (o meno), alle amicizie, ai parenti e quindi val bene un post in mezzo al mar.

Metti che hai una storia che dura da tempo, tra alti e bassi va avanti e ci conti proprio. Metti che capita un fatto di corna in mezzo, tua o sua non fa niente. Metti che non si possono ricomporre i pezzi e la storia duratura finisce.

Fatte le premesse generiche ora passo al dibattimento, che mi sta a cuore, e lo faccio da punto di vista femminile ma non è punto di vista esclusivo.

Posso comprendere che una relazione matura crei delle dinamiche e delle abitudini che a lungo andare danno assuefazione, ovvero hai tutta una serie di quotidianità che possono darti un sostegno (effimero ma) sostanzioso, un uomo su cui contare e a cui affidarti. Capisco anche che è una difesa automatica (conscia o meno) pensare che tutto vada bene, non sentire gli scricchiolii, non essere femmina, non mettersi in discussione. E’ tutto comprensibile ma per me ingiustificabile.

Non giustifico chi al momento della frattura inizia la caccia selvaggia al colpevole. Non è giusto sorprendersi, è solo un pretesto. Non va bene guardare fuori l’intimità del rapporto, chiamare i testimoni a deporre e cercare un sostegno: è di nuovo alibi. E’ drammatico ancorarsi alle persone e agli affetti che ci sono in comune, ai figli e ai parenti, come fossero boe di salvezza anzichè delicate presenze da salvare.

Non si è lucidi, questa l’unica motivazione che posso comprendere. Ma alla razionalità bisogna tendere, e prima arriva meglio è per tutti: per chi tradisce, per chi è tradito, tanto tutti soffrono.

C’è possibilità di ricominciare sempre, fino che non si muore. Certo sarà necessario qualche cerotto, si camminerà un pò zoppi e nemmeno tanto eretti, ma comunque saranno passi in avanti. Pensare che non ci sono colpevoli, alzare la testa, un piede avanti all’altro e via.

Ogni errore umano merita venia. (Tito Livio)

4 pensieri su “Tradire è un po’ una primavera

  1. Essendoci passato, ho una qualche idea al proposito. A meno di non aver a che fare con un/una traditore/traditrice seriale, quando questo succede significa che nella coppia qualcosa non funziona, e molto spesso non è perché solo uno dei due ha problemi. Ci sono dinamiche a volte di anni che portano a quel punto. La caccia alle streghe non aiuta di sicuro a risolvere: si può riparare se entrambi si converge su di un piano di nuovo rispetto reciproco, e ci si impegna. Il problema è che spesso è oramai troppo tardi, perché bisognava parlare/ascoltare molto tempo prima….

  2. Complesso per essere venerdì. Però sono d’accordo, bisogna tendere alla razionalità. Anche se bisogna essere in grado di lasciarla nel cassetto, di tanto in tanto.

    • Complesso molto, non aspira certo ad essere esauriente, ma sono stata molto irrazionale, ho amici che soffrono per le loro vicende… Vorrei essere d’aiuto.

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