Decisamente una riunione interessante quella che abbiamo fatto con una maestra della primaria; la scuola intesa come istituzione ha pena dei genitori e vuole aiutarli a comprendere e a rasserenarsi e quindi organizza incontri informali per prepararci alla nuova esperienza della prima elementare (ok, sono vecchia non si chiama più elementare ma chissene).
Quello che ne ho ricavato io (e va a confermare ciò che sostengo da tempo):
-meglio trovarsi un buon psichiatra (serve per ogni aspetto della vita, quindi va sempre bene, tanto più per la scuola)
-il compito dei genitori è condurre il bambino in un’esperienza serena e non insegnargli a leggere prima della prima
-se tutte le maestre fossero come quella che ha parlato ieri la scuola sarebbe un posto meraviglioso
-corollario al punto sopra: nella scuola (come nelle vita, cit) bisogna avere culo
-il sostegno e la cura dei genitori si deve sviluppare rendendoli autonomi, capaci di esternare i loro dubbi, rispettosi del lavoro e dell’impegno (proprio e altrui)
-(questa maestra è da libro cuore)
-certe mamme (molto più dei papà, questione di quote rosa) andrebbero vaporizzate dalla faccia della terra (me compresa, in alcuni casi)
-genitori non osate sminuire gli insegnanti davanti ai vostri figli: cade tutto il castello
-i nostri bambini sono sovraccarichi di stimoli: insegnamogli la lentezza, i silenzi, la noia
-io vorrei mandare la Gioppina a scuola da sola, ma ho paura di essere denunciata per abbandono di minore
-nella vita scuola ci vuole culo (questa l’ho già detta ma è importante ripeterlo casomai qualcuno non avesse capito…)
Bene: la teoria è a posto, a settembre si passa alla pratica. Uh quante ne leggerete qui sopra.
PS: oggi il titolo è un monumento ai SEO capisciammè
Ci vuole parecchio culo. Io però credo che non sia sbagliato insegnargli a leggere prima, se lo desiderano. Denunciatemi pure. E sí, insegnamogli la noia che porta alla scoperta. Che poi mica c’è da insegnare, basta lasciarli annoiare. Ma che cosa sono i seo?
Noi dobbiamo dare loro le risposte e non caricarli di domande: se lo chiedono è giusto che imparino ma si vedono certe cose in giro…
Sì, si vedono certe cose in giro… tipo che sanno scrivere a 4 anni e giocano a “fare i compiti”. Dal mio punto di vista, più rimango bambini e più giocano, meglio è.
E quanto culo bisogna avere? Che rabbia mi fa questa cosa.
upsh silvia, proprio ieri ho postato una foto su Instagram in cui NDR (4 anni) tentava di scrivere il suo nome … giuro che è nato per gioco ( ;-P spero di mostrarvi presto il contesto in cui è avvenuto!) e non l’ho costretto io a scrivere … Che se perdo il tuo appoggio in queste settimane mi metto a piangere !!! #noncelapossofare !!!
Ehi Ale mica sei sotto processo!
Silvia hai ragione, viene la rabbia: e allora vita l’impossibilità di contrastare il fattore C dovremmo lavorare tanto sul sostegno ai nostri bimbi, accompagnandoli e rendendoli autonomi e capaci di affrontare la sfida.
i miei si annoiano tantissimo e imparano un sacco di cose 😉 e anche se son piccolini (quasi 4 e quasi 2 anni) trovano da fare da soli fin da piccoli (mè mamma snaturata che non gioca coi suoi pargoli se non per pochissimo tempo).
E concordo con pellons, se lo desiderano che problema c’è a insegnargli a leggere prima di andare a scuola (tanto se poi sono bravi e imparano in 1 settimana come successe a me si annoiano comunque!)
No, insegnargli no; se sono curiosi o pronti sono loro a chiederlo, noi dobbiamo solo rispondere. Se ti sei annoiata a scuola dovresti andare a ritrovare la tua maestra 😀
si certo, concordo, se sono loro a chiederlo ovviamente 🙂
mi annoiavo solo perchè ero più veloce degli altri ad apprendere, ma trovavo altri modi per non annoiarmi 😉
Mi fai morire Luica, comunque hai azzeccato, con la scuola ci vuole culo, come nella vita! In bocca al lupo per il lungo cammino che vi aspetta!
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Mi piace questo elenco ! Spero di ricordarmelo quando saremo in età giusta !
Allora aspetto 🙂
Alcune cose le faccio mie, non siamo già arrivati a questo primo salto epocale, ma già il cambio di asilo (ops.. scuola d’infanzia) a Settembre per l’ultimo anno ogni tanto me lo sogno!
I bambini si adeguano in due giorni, i cambiamenti sono molto spesso menate dei genitori: vedrai che Edo sarà bravissimo, fai il bravo anche tu 🙂
Bel post. Condivido: rispettare con intelligenza il docente e una regola aurea. Peccato che qui lo sappiano in pochi…
Trovo insopportabile che la famiglia sminuisca il lavoro del maestro, un’odiosa mancanza di rispetto. Tu che hai esperienza cosa mi dici?
Sono d’accordo, anche perchè la mancanza di rispetto per il prossimo diventa un esempio negativo per i figli. I figli imparano. Detto ciò, i docenti sbagliano, imparano, si arrabbiano, sono esseri umani, non sono infallibili e non sono perfetti. Fanno come le mamme: il proprio meglio con ciò che sono. Accettano gli studenti per come sono, proprio come una madre fa con un figlio. Poi espletano il proprio compito. Ma l’arroganza dei genitori è fastidiosa, soprattutto perchè di fondo c’è l’ignorante pretesa di potersi sostituire al docente. L’intelligenza e l’umiltà sono doti in via d’estinzione. Te lo dice una che è stata accusata d’essere la causa dell’anoressia di un’allieva da parte di sua madre.
Una delle cose che dico sempre agli alunni è che la noia è loro amica, che non abbiano paura di annoiarsi perché capiterà un sacco di volte. Aggiungo ai tuoi punti che la classe è fatta dai bambini, dalla maestra (e dalle maestre: di musica, di inglese, di informatica, di educazionemotoria, del doposcuola) e dai genitori. Ci vuole coerenza in questo cerchio, a volte è normale contraddirsi e non bisogna aver paura di farlo ma alla base ci deve essere fiducia, magari stima, e rispetto reciproco. Così i bambini posso allenarsi serenamente alla vita.
Grazie per il tuo intervento 😀
ps la prealfabetizzazione non è un cosa negativa se le lettere e le parole sono concepite come oggetti, come giochi e non si pretende che i bambini facciano sforzi di astrazione. Familiarizzare con l’alfabeto può essere utile, basta che non si tolga spazio al gioco a un bambino di cinque anni, mai!!