Sento questa necessità di liberarmi degli orpelli, vorrei arrivare ad essere es-senza.
Non è solamente una questione filosofica, di ricerca della vera Lu, è soprattutto esigenza fisica: mi piacerebbe che intorno a me ci fosse solamente l’essenziale (cazzarola ho finito per citare Mengoni, rinchiudetemi)
Ammesso e non concesso che, dopo lunga e attenta ricerca, io riesca a selezionare tutto quello che è per me superfluo -compresi i chili, per dire- vorrei distribuirlo a chi conosco.
Non che voglia utilizzare gli amici a guisa di discarica, tuttaltro: sarebbe per me un regalare e passare ad altri ciò che ho avuto io, compresa la memoria emotiva.
Cioè: io manterrei il ricordo, ma donerei l’oggetto e la vecchia me che lo ha utilizzato. Così, infine, quella cosa sarebbe sempre mia, perchè rimarrebbe per sempre il dono che ne ho fatto.
Vi giuro che un nesso logico esiste, nonostante il mio delirio descrittivo.
Buon fine settimana, spero possiate godervi il mar.
Partecipate!
fai come te pare, ma io i chili superflui tuoi non li voglio, ce n’ho già tanti di mio.
Come se avessi accettato, carissima.
scherzi a parte, in effetti è una bella e buona idea, i ricordi sono fatti di emozioni, non di oggetti. Puoi pure organizzare dei give away party. O iscriverti a quei gruppi tipo “te lo regalo se vieni a prenderlo”
ma come i chili no? nemmeno se te li porto io?
🙂
Non mi sembra che tu abbia chili superflui, in ogni caso tientili che stanno meglio a te che a me (che ho riserve personali).
Bella riflessione. Ho una zia che aveva fama di riciclare i regali. In realtà non era vero: chi ricicla re-incarta e tace. Mia zia ti raccontava la storia di chi aveva donato, l’occasione, il valore affettivo. Ho sempre pensato che non sarei in grado di regalare qualcosa che abbia così tanto significato. Salvo volere un gran bene alla persona a cui lo regalo.
sono così tanto in sintonia, ma così assolutamente incapace di mettere via.
ho messo via tantissimo, ma non riesco con le cose che.
uff