Io per un periodo ho vissuto da sola, nel mezzo del cammina della mia vita. Era un periodo un po’ cubista ibrido con l’astrattismo, interpretato a volte con istinto impressionista da me, artista di strada.
A parte le minchiate pittatorie, in quel periodo ero molto libera e leggiadra, me ne fregavo di essere corretta e sostenibile, avevo orari assurdi e mangiavo a cazzo. Soprattutto questa cosa mi sembrava catartica, avendo speso una vita dietro al conto delle calorie, per mantenere abitudini sane e un corpo in forma. Mangiare troppo presto o troppo tardi, utilizzare piatti pronti o estremamente semplici era l’audacia estrema.
Di questo periodo ricordo una cara amica che non sapeva cucinare un tè ma amava la ciccia. In ogni declinazione del suo significato. Per lei e con lei ho seguito strade nuove e sconosciute, ho imparato a buttarmi nelle relazioni e dentro le pentole senza vergogna. Devo a lei un po’ di figure barbine e qualche secondo più che decente.
La ricetta per #freearecipe è un inno alle menti libere, a chi non ha paura di fare figure di palta e si butta, dedicato a chi si prende poco sul serio (e vince).
Scaloppine al limone
Prendete delle fette di petto di tacchino, battetele un po’ e salatele. Dopo averle infarinate per bene fatele cuocere in una padella dove avrete fatto sciogliere un po’ di burro e un cucchiaio di olio EVO.
Quando sono diventate rosa è il momento di aggiungere il succo di un limone e un po’ di brodo per allungare la salsa, fate sobbollire un minuto e poi spegnete il fuoco. Servite subito.
L’insalatina è necessaria per rinfrescare la portata; io mischio insieme diversi tipi fra cui songino, lattuga, rucola, radicchio. Ma la cosa più divertente è l’aggiunta delle erbe aromatiche: origano, basilico, erba cipollina, timo. Tocco finale semi di sesamo e di papavero.
Buon appetito!
“Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web”
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Dopo si sta bene, davvero.
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