Non guardare quando hai scritto l’ultimo post che poi ti viene in mente di fare i conti: uno, due, tre. Le dita si allungano e ti rendi conto che i mesi passati sono tanti, per essere un blog dove scrivi -come dicono tutti- un diario personale.
Che se fosse personale sarebbe riservato. E invece non lo è.
La pubblica ammenda è presto fatta: mi sono beatamente fatta i cazzi miei e non ho avuto bisogno di dirlo a nessuno. Diciamo che è un pò la catarsi del blogger in divenire: scrivere tanto di tutto e poi evolversi a tal punto che le avventure più belle le vivi, invece di raccontarle. Mi spiegava qualcuno che non c’è bisogno di sbattersi tanto, prima o poi le cose succedono, la cosa importante è rimanere lucidi e pronti abbastanza, accorgersi di quello che capita e re-agire.
Insomma, l’estate è stata pregna, cose belle e cose brutte; ed ho re-agito.
Ora torno a scrivere (poveri voi). Ho anche cambiato forma al blog, ogni tanto ci vuole: che quando molli le puzzette devi aprire le finestre. Per la cronaca il tema si chiama “sorbetto” che mi pare tanto carino e leggero e fresco -avanti con le associazioni banali.
Appunti sparsi:
-non scriverò un libro
-non sono piena di impegni
-non sono dimagrita
-non mollo
Focus on:
*la reazione a volte è più necessaria di un’azione
*la gente su internet vive di iperboli, perchè altrimenti non esiste