Mi capita di sentire amiche reali e virtuali parlare dei loro corsi per tenersi in forma: palestra, pilates, piscina. Ci sono anche quelle che perdono qualche kilo quando c’hanno lo stress, che io gli tirerei le bombe perchè a me funziona al contrario: con lo stress mi scatta la molla e mangio tutto quello che trovo di commestibile (ma anche no) nel raggio di centometri. Va bon, non era questo il punto. Dicevo del fintess (e non è un refuso).
Andare in palestra è una roba che non sopporto: ste tutine e i leggings e sbattere le tette a tempo di musica (che da me, quando era ora, mamma era distratta), oppure sollevare pesi e mettersi in posizione ginecologica per arrotondare il muscoletto, proprio non fa per me. Sarà che l’ho fatto in abbondanza quando era ora, e di sportivi veri ne conosco bene, adesso il fintess non lo prendo nemmeno in considerazione. Però c’è il pilates, che potrebbe fare all’uopo, perchè anche se sembra una specie di yoga per fissati, vi assicuro che è una filosofia molto interessante e faticosa da applicare: e quando io fatico sono contenta. Ci sono tanti metodi, e molto dipende dal tuo istruttore, si possono usare degli aiutini (non pensate male, molle o corde, cosa avevate capito?), si può ascoltare la musica, resta comunque fissa una cosa: se non ti alleni costantemente fai delle figure barbine. Tipo: hai a fianco una sessantenne che tiene tranquilla e immobile la posizione in bilico sull’alluce destro e l’avambraccio sinistro, fumandosi la sigaretta e leggendo Il ritratto di Oscar Wilde, mentre tu sembri un ragno zoppo e anche asmatico, con tanto di faccia rossa e fronte zampillante sudore, mentre continui a spostarti alla ricerca dell’equilibrio, con una espressione che nemmeno Charles Manson. Vi dirò che dopo qualche settimana, beh però sta arrivando l’estate, la palestra puzza di chiuso, mannaggia perchè non si può fare in un prato come gli americani, entro un paio di mesi ci sarà l’apocalisse e io devo fare un milione di cose, oddio mi si sta bruciando il minestrone sul fuoco: mollato anche quello.
Bellina bellina vado a sentire in piscina. E ti trovo un corso di acquagym giusto giusto per me, dalle 13.15 alle 14, che si sfrutta la pausa pranzo e così prendo due fave piccioni con una fava: faccio movimento e salto il pranzo (o provo). E così è da settembre che ci vado due/tre volte a settimana senza sgarrare mai, alè. Io mi sento molto bene (e non perchè ci sono le vecchie babbione che non riescono nemmeno a fare due saltini) e ne giova anche chi mi sta a fianco. Poi la prossima volta vi racconto una lezione.