Il sole è sparito ma il mare continua ad essere piatto.
La navigazione procede a vista, ho fissato il timone in direzione nord-est e lascio che la corrente faccia il resto. A bordo si portano avanti i lavori quotidiani, tenendo sotto controllo la nausea.
Sprazzi di vento e risate si alternano alla calma piatta, sento che il fortunale è dietro l’angolo. non abbiamo segnato i punti sulla cartina, seguiamo i riferimenti conosciuti navigando questo nostro mare grande e sorprendente.
Lasciarsi trasportare e seguire il rollio, bruciare la faccia col sale e il vento. Leggere le nuvole, ascoltare i gabbiani che strillano, seguire la V delle migrazioni: pensare che è sufficiente riunirsi nella posizione perfetta per non sentire la stanchezza di un viaggio lungo e improcrastinabile.
Ammaino la randa: vivo quello che viene.
Sono felice. Vivo.