Un parco dentro al cielo

Sorpresa, novità, tentativi, ostacoli.

Moschettoni, pazienza.

Sudore, caschetto, altezza. Le scale, i tronchi, la rete. Arrampicare, scalare, scorrere, appendersi.

Scenderegiùdaunarete.

Siamo arrivati con il sole, nel cielo e dentro di noi: un regalo di compleanno diverso e senza fiocco. Minuti per prepararci, ore per sperimentare; in questo posto il gioco è superare sè stessi, senza emissioni senza inquinare dentro un bosco. Scarpe che contengono piedini timorosi, occhi che vagano al prossimo appiglio, la volontà di aumentare il livello, di vedere dove volano i grandi, di arrivare in autonomia fino lì. Investire e risparmiare, lezioni di piccola economia sostenibile, trattenersi e ragionare, mollare gli ormeggi e navigare: tutto questo in una testolina di cinque anni (meno due giorni). La forza fisica con cui impari a raffrontarti ogni giorno diventa serva di lente elaborazioni mentali. E’ stata una lezione straordinariamente importante, più per noi che per lei. Perchè i bambini sono lavagne da scrivere, marmo da scolpire, colori da mescolare, e si lasciano travolgere senza esitazione da tutto quello che è sapere (a loro insaputa, o forse no)

Mi ha detto il signore del parco che quando ho otto anni posso fare anche il percorso verde, tutti gli altri fino al blu.

Farai tutti i percorsi che vuoi, oggi sei un pò più grande e io ti guardo camminare da quaggiù.

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7 pensieri su “Un parco dentro al cielo

  1. Che bello, Lucia, noi abbiamo fatto un percorso simile in vacanza quest’estate, ed è vero, ha da insegnare a loro ma anche a noi: fermarsi a riflettere e considerare, lanciarsi con fiducia, sentirsi forti per quel “ce l’ho fatta”….
    Tanti auguri alla gioppina!

  2. Ma lo sai che mia figlia è da maggio che mi supplica di andarci? Quest’estate abbiamo dato la precedenza ai parchi dei divertimenti della Romagna e a Frasassi, ma ce la dovrò assolutamente portare!

  3. Grazie per gli auguri Kalì, per me è stata una giornata memorabile, Slela devi assolutamente andare quando puoi.
    Silvia avete fatto una cosa bella, mi sembra giusto farla conoscere a quanta più gente possibile. Può andare questo post nei vostri viaggi emotivi??

  4. “Perchè i bambini sono lavagne da scrivere, marmo da scolpire, colori da mescolare, e si lasciano travolgere senza esitazione da tutto quello che è sapere”… un pensiero meraviglioso e molto vero. Poi cresciamo e a volte i muri di diffidenza che ci costruiamo intorno ci impediscono di abbandonarci e continuare a conoscere e imparare. Mi hai dato un bellissimo spunto su cui riflettere. Grazie!

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